MASSAGGI

Il massaggio (dal greco massein che significa "impastare", "modellare") è la più antica forma di terapia fisica, utilizzata nel tempo da differenti civiltà, per alleviare dolori e decontrarre la muscolatura allontanando la fatica. Ne esistono infatti diversi tipi, con differenti finalità: distensivi, muscolari, sportivi, antidolore, drenanti, anticellulite.

Il nostro personale sarà lieto di effettuare per voi il massaggio più adeguato alle vostre esigenze.

MASSAGGI

La tecnica del massaggio connettivale è una tecnica che interagisce con gli strati profondi dei tessuti muscolari. È qui infatti che si accumulano le tossine a seguito della pressione e dello stress a cui viene sottoposto costantemente il nostro corpo. L'infiammazione del muscolo ne è un chiaro segnale. Ciò che la tecnica del massaggio connettivale consente è proprio lo scioglimento della tensione e il rilassamento dei tessuti muscolari interessati, comportando il rilascio di tossine e una migliore circolazione di ossigeno e sangue nel sistema. Ma non solo. Prima di tutto, perché “connettivale”? Il massaggio connettivale viene così definito in quanto agisce sul sistema connettivo, ovvero il sistema che provvede al collegamento, sostegno e nutrimento dei tessuti dei vari organi del nostro corpo. Grazie a questa interazione, la tecnica del massaggio connettivale si prefigge di ottenere un'azione riflessa, che va dagli stati profondi della pelle del soggetto fino a un muscolo o un organo sofferente. In questa particolare accezione, il massaggio connettivale viene arricchito dal termine “riflessogeno”.

La storia del massaggio connettivale
Elizabeth Dicke. È a lei che, nel 1929, i medici diagnosticarono gravi problemi di circolazione alla gamba destra: l'unica soluzione ritenuta valida pareva essere l'amputazione. Costretta a letto, la Dicke iniziò a massaggiare la zona in cui la cute si era ispessita, proprio al livello del sacro. Frizione dopo frizione, riuscì a ridurre il dolore, aumentare la temperatura corporea, con conseguenze positive sulla gamba, che iniziava a ridare primi segni di vita. Applicando lo stesso tipo di massaggio a tutta la gamba, nell'arco di un anno, risolse il problema che sembrava insormontabile. La Dicke studiò allora a fondo i vari tipi di frizione e arrivò a teorizzare il massaggio connettivale che prende in esame determinate alterazioni della cute della schiena per capire e risolvere alcune patologie di organi profondi, collegati, per riflesso, alla pelle.

La tecnica del massaggio connettivale
Un massaggiatore che utilizza questa tecnica deve necessariamente conoscere i rapporti che intercorrono tra le aree cutanee, l'innervazione somatica e le patologie degli organi interni. La seduta ha inizio con la palpazione della schiena del paziente: solo così il massaggiatore riconosce alterazioni del tessuto cutaneo come rigonfiamento acuto, cronico e atrofia. Per raggiungere il massimo dell'efficacia, la tecnica del massaggio connettivale prevede di inizare dalle zone caudali del dorso. La seduta consiste in pressioni e trazioni della cute con i polpastrelli del terzo e quarto dito, prima effettuate con delicatezza poi aumentando gradualmente l'intensità. Il massaggio porta chi lo riceve a uno stato di rilassamento totale ed è bene che il paziente sia libero da impegni e abbia del tempo necessario al riposo dopo la seduta. Il massaggio connettivale rilassa la muscolatura e il corpo nella sua interezza, per questo è particolarmente indicato per chi si dedica alla pratica di un’attività sportiva, ma anche per tutti coloro che accumulano sotto forma distensione muscolare (in particolar modo nel tratto cervicale) lo stress quotidiano. Il massaggio dona inoltre maggiore mobilità articolare e aumenta la vascolarizzazione dei tessuti. Vi sono delle controindicazioni: questo tipo di massaggio è da sconsigliare in caso di febbre o influenza in fase acuta, problemi cardiaci gravi, indigestione, diarrea, vomito, infiammazioni cutanee evidenti e bruciature.

Qualità del contatto, scambio energetico, potere della comunicazione: nel massaggio si fondono tutti questi fattori. A ogni seduta si rende sacra e si onora la corrispondenza tra epidermide e sistema nervoso: toccando una persona è possibile stabilire un contatto con la sua mente e comunicare per intero con il corpo.

Cosa si intende invece per olismo? Il termine olismo proviene dal greco όλος, olos, che sta per “totalità”. L'olismo in medicina rappresenta uno stato di salute “globale”, l'unione di mente, corpo, ambiente e società. La ricerca della salute è orientata alla persona e non alla malattia, alla causa e non al sintomo, al sistema e non all'organo, al riequilibrio invece che alla cura, stimolando il naturale processo di autoguarigione del corpo.

Quando uniamo i due termini abbiamo dunque il massaggio olistico. Vediamo meglio.

Caratteristiche del massaggio olistico

Per massaggio olistico si intende una metodica di massaggio delicato finalizzato a portare sollievo e stimolare il naturale processo riequilibrante dei meridiani energetici, i noti canali energetici della medicina orientale. Su cosa si lavora dunque? Soprattutto sullo stress emotivo e sulla tensione muscolare, con particolare attenzione al rapporto tra la mente e, appunto, il corpo. La mente infatti la troviamo ubicata in particolare zone del nostro corpo: nelle spalle si annida la rabbia, nel torace si accumula la rabbia, mentre nei reni e nella zona si cela la paura. Peculiarità del massaggio olistico è dunque questo stimolo emozionale.

Come si effettua il massaggio olistico? L’approccio del massaggiatore è personalizzato: l'operatore adatta le tecniche in base alle esigenze del soggetto. Di norma, si parte con un trattamento generalizzato su tutto il corpo. Successivamente, si sciolgono la tensioni, utilizzando delle specifiche manovre servendosi anche di alcuni oli. A volte viene usata l'argilla.

Il massaggio decontratturante è un mix di tecniche e manovre che vanno a manipolare i tessuti che si trovano più in profondità, come ad esempio il tessuto connettivo e quello muscolare.

Alcuni tratti di questo trattamento, fanno molto pensare al massaggio svedese, tuttavia però, la pressione utilizzata nei movimenti del massaggiatore è solitamente più intensa.

Questo trattamento è un massaggio che ha uno scopo ben preciso. Questo significa che ogni terapista agisce al fine di raggiungere un solo particolare obiettivo: il rilascio della tensione cronica della muscolatura che si trova in una specifica area del corpo. Ad ogni modo può anche concentrarsi sul rilassamento muscolare a livello generale, e quindi per tutto il corpo. Tuttavia, lo scopo del massaggio decontratturante è principalmente questo (anche se ovviamente apporta ulteriori benefici).

Al fine di raggiungere questo obiettivo, il massaggiatore andrà a lavorare sulle zone critiche in modo da sciogliere le contratture e stimolare la circolazione sanguigna. Per fare in modo che tutto vada per il verso giusto, il fattore principale di questo trattamento è la pressione. Il terapista farà attenzione nel modificarne l’intensità, in base al problema che si trova al di sotto delle proprie mani.

Ma per capire bene tutto questo è necessario rispondere a questa domanda: cos’è precisamente una contrattura? Si tratta di uno stiramento muscolare che si è trasformato in un successivo indurimento del muscolo stesso. La contrattura è anche la conseguenza di un’azione difensiva che si presenta nel momento in cui un tessuto muscolare viene sollecitato eccessivamente. Perciò il muscolo si contrae e si crea la contrattura, che potrà essere risolta con un massaggio decontratturante.

La sessione di massaggio ha solitamente una durata di un’ora, in base alla problematica da risolvere e alla modalità di lavoro del professionista. È possibile che dopo la seduta, il paziente si senta dolorante per qualche giorno.

Tuttavia, anche se non è semplice da distinguere, il dolore post massaggio, sarà diverso dal dolore pre-massaggio: quello percepito dopo il massaggio, sarà simile a quello che proviamo dopo un intenso allenamento.

Cosa accade durante un massaggio decontratturante?

Le manovre e la pressione eseguite durante questo massaggio, faranno in modo che i tessuti vadano ad espellere i prodotti di scarto e l’acido lattico presenti nella zona contratta.

Solitamente, dopo il massaggio, il terapista consiglia al paziente di bere molta acqua, in quanto essa aiuta a trasportare gli scarto fuori dal nostro organismo. Inoltre potrà dare qualche ulteriore indicazione per alleviare il dolore successivo e, solitamente, si limiterà a consigliare l’applicazione di ghiaccio.

Ad ogni modo, anche se può sembrare che la condizione fisica sia peggiorata dopo un massaggio decontratturante, in realtà sarà avvenuto il contrario, e il dolore sparirà completamente dopo qualche giorno.

La cosa importante da sapere è che un massaggio decontratturante non può eliminare tutte le contratture presenti nel corpo in un’ora. Infatti, soprattutto per quanto riguarda i problemi cronici, il suggerimento è quello di sottoporsi a dei cicli di massaggio, abbinati ad esercizi generici, di postura ed utilizzo di tecniche di rilassamento.

Il massaggio olistico rilassante è una tecnica delicata la cui finalità è portare sollievo e stimolare un processo auto-riequilibrante del corpo. E’ un massaggio volto ad alleviare la tensione muscolare e lo stress emotivo accumulatosi nei tessuti. Il massaggio olistico si occupa proprio della relazione mente-corpo.

Le diverse emozioni sono collegate ad aree ben precise del corpo: la rabbia si concentra nelle spalle, il dolore nel torace e la paura nella zona lombare e nei reni.

La tecnica del massaggio olistico dà una sensazione di profondo rilassamento. E’ un grande aiuto per riuscire a riappropriarsi di parti del corpo ignorate o negate, e aumentando la consapevolezza e sensibilità del corpo. La caratteristica principale che rende speciale questo metodo è che attraverso il massaggio dei punti energetici si ha un profondo stimolo emozionale. E’ in questo che risiede il suo essere un trattamento non solo per il corpo ma nello stesso tempo per la mente e lo spirito. Il massaggio olistico agisce in maniera dolce ed efficace sulla correlazione tra atteggiamento fisico e stato psichico, donando una sensazione di generale benessere.

Gli effetti positivi del massaggio vengono potenziati dal simultaneo impiego di prodotti a base di olii essenziali.

Il massaggio conosciuto come linfodrenaggio è anche noto come drenaggio linfatico manuale. La tecnica viene utilizzata sia in campo estetico che in campo medico ed è stata ideata da un medico danese, Emil Vodder, negli anni Trenta; non a caso, il massaggio è anche noto come massaggio Metodo Vodder.

Il medico notò che, tra i suoi pazienti, quelli che soffrivano di infezioni croniche delle vie respiratorie avevano i linfonodi molto ingrossati sul collo. Sperimentò che, massaggiandoli, si potevano ottenere dei risultati sbalorditivi.

Vodder arrivò a comprendere che se i linfonodi non sono in grado di purificare la linfa, questa si trova a ristagnare e ciò causa diversi malesseri. Il massaggio mira a riattivare la circolazione della linfa per evitare accumuli di impurità.

La seduta

Il massaggio linfodrenante si esegue attraverso movimenti a spirale che vengono praticati sui linfonodi. Le manovre del massaggiatore saranno molto delicate, perché questa tecnica agisce sui vasi linfatici, che sono più fini di quelli sanguigni.

I movimenti principali con cui eseguire questo massaggio sono costituiti da cerchi fatti con le dita per spostare la linfa, pressioni dei pollici e uso delle mani sovrapposte, in modo che una faccia da guida mentre l’altra preme. La direzione verso cui si effettua il massaggio è quella delle cosidette stazioni della linfa: ascelle, inguine, base del collo.

Benefici e controindicazioni del massaggio linfodrenaggio

Il linfodrenaggio è ottimo in caso di cellulite, perché, in linea generale, aiuta il metabolismo a funzionare in modo corretto ed evita quei gonfiori che si accumulano nelle gambe, sui glutei o all'altezza dell'addome. In pratica le mani del massaggiatore spostano il liquido che di solito si trova nella pelle o tra pelle e muscoli e lo fa uscire dai vasi linfatici. Tramite questo massaggio si possono risolvere problemi di edema o gonfiore, legati ad accumulo di liquido nei tessuti.

Questa tecnica non ha particolari controindicazioni, anzi lenisce lo stress a carico del sistema nervoso ed ha funzione analgesica. Il linfodrenaggio è utile anche per risolvere problemi estetici: con questa tecnica si può trattare l'acne, le malattie cutanee di tipo allergico, le ustioni, le cicatrici, la calvizie.

Curiosità

"Parente prossima" del linfodrenaggio è la pressoterapia. Si tratta di una sorta di linfodrenaggio eseguito, però, con dei gambali. Si pratica solo agli arti inferiori ed è assolutamente sconsigliata in presenza di varici o di flebiti.

Diversamente dal pensiero degli occidentali, l’antico modus vivendi indiano dell’Ayurveda si basa sulla convinzione che tutte le forme di vita abbiano tre “doshas”, ossia delle energie note come “vata”, “pitta” e “kapha”. L’Ayurveda comprende tecniche di disintossicazione, alimentazione, ricette a base vegetale, meditazione, yoga e il massaggio personalizzato per i doshas di ogni persona.

Un massaggio ayurvedico aiuta a eliminare le tossine attraverso la purificazione, rafforza il tono muscolare, rilassa e ringiovanisce il corpo. Il trattamento utilizza mani, piedi, gomiti, avambracci e sfere ben oliate: avviene tramite manovre di sfioramento, impastamento, tecniche di massaggio tradizionale e prevede il ricorso a oli essenziali che soddisfino il singolo dosha dei pazienti. Lo stile e l’intensità del massaggio dipendono dalla necessità dell’individuo in termini di equilibrio e benessere.

A cosa serve

Il massaggio ayurvedico serve a disintossicare e a purificare il corpo, aumentando l’efficacia del sistema immunitario dell’organismo umano. Aiuta così a curare la salute, aumentando il benessere generale di chi vi si sottopone.

Il trattamento comporta tutta una serie di procedure utilizzate nell’Ayurveda per la gestione di malattie come l’artrite, la spondilite, la lombalgia, lo slittamento del disco, la spalla bloccata, lo stress e la sciatica. In particolare, è indicato quando i farmaci allopatici non riescono a essere pienamente efficaci.

Tipi di massaggio ayurvedico

I massaggi ayurvedici possono essere di vari tipi: vanno dal massaggio della testa e della nuca con olio alle erbe personalizzato, chiamato Abhyanga, al massaggio Shirodhara fatto sulla fronte sempre con un olio. Il Vishesh è invece un massaggio muscolare profondo, mentre l’Udvartana si riferisce a un tipo di trattamento dimagrante effettuato con delle erbe in polvere. Il Pizzichilli, infine, si effettua con un olio caldo a base di erbe con l’aiuto di due terapeuti.

Oltre a questi tipi vi sono altre modalità di massaggio, come lo Shiro-Abhyanga-Nasya: consiste in un intervento profondo a livello linfatico, che coinvolge collo, spalle, testa e viso, il tutto accompagnato da vapori aromatici. L’Abhyanga-Garshana, invece, consiste in una spazzolatura a secco della pelle, accompagnata da un massaggio con olio alle erbe.

Gli oli impiegati

Massaggiare il corpo con oli ayurvedici aiuta a stimolare le funzioni interne, fornendo nutrimento ai vari tessuti. Inoltre, la pelle si idrata e si rassoda, mentre vengono stimolati gli enzimi che aumentano i fluidi vitali per l’organismo. Un massaggio ayurvedico è utile anche per trattare vari problemi come la stanchezza muscolare, la perdita di capelli e lo stress.

Esistono vari tipi di oli a cui si fa ricorso per curare il corpo. Sulla base dei differenti dosha, i molteplici oli da massaggio ayurvedico hanno effetti diversi su altrettanti individui. Conoscere gli elementi che meglio comunicano col dosha del paziente è il primo passo per rendere l’olio efficace. Mentre una persona con una miscela di aria ed etere può trarre beneficio dall’olio Vatha, un’altra con combinazione di fuoco e acqua può essere più propensa a un massaggio con olio Pitta. Un olio secco Kapha o un olio caldo di senape si adattano a colore che hanno l’acqua e la terra fra i loro elementi. Ecco i classici oli da massaggio utilizzati nell’Ayurveda:

  • Olio Vata: migliora la pelle e la circolazione, mentre disintossica il corpo;
  • Olio Pitta: elimina il calore ed è ideale per trattare alcuni disturbi della pelle;
  • Olio Kapha: riscalda il corpo in quanto elimina l’acqua in eccesso e lenisce le ferite;
  • Olio biologico di sesamo: adatto a tutti e di qualità eccellente, dà ottimi risultati per il miglioramento dello stato dei capelli e per combattere le infiammazioni;
  • Olio biologico di mandorle: offre una pelle più giovane e liscia;
  • Olio Brahmi e Bhringraj: sono eccellenti nei casi di calvizie e capelli stressati.

Quando si sceglie l’olio per un trattamento ayurvedico, lo si fa non solo in funzione delle necessità dell’interessato, ma anche in base alla stagione corrente: quelli di cocco e di girasole sono ottimi con il clima caldo, quello d’oliva è raccomandato invece in inverno.

La riflessologia plantare è una tecnica mediante la quale si ristabilisce l’equilibrio energetico del corpo, servendosi di un particolare tipo di massaggio che, attraverso la stimolazione e compressione di specifici punti di riflesso sui piedi, relazionati energicamente con organi e apparati, consente di esercitare un’azione preventiva e d’intervento su eventuali squilibri dell’organismo.

L’esordio della riflessologia plantare viene fatto risalire alle antiche civiltà, soprattutto orientali. Tuttavia, documenti di vario tipo ci indicano che questa tecnica venisse praticata anche dalle civiltà precolombiane e dai pellerossa. La rappresentazione di un feto nel piede è presente in un graffito di 6.000 anni fa scoperto in Valcamonica.

In tempi più recenti, la riflessologia plantare sopravvive, e si sviluppa, grazie a Ivan P. Pavlov. All’inizio del Novecento, per merito di un otorinolaringoiatra statunitense, William Fitzgerald, si cominciano a codificare alcuni concetti in tema di riflessologia plantare. A sviluppare poi i concetti del maestro è soprattutto la fisioterapista Eunice Ingham, oggi considerata la vera fondatrice della moderna riflessoterapia, basata sullo sfruttamento di una mappa dettagliata delle zone riflesse localizzabili sul piede umano.

Benefici e controindicazioni della riflessologia plantare

I piedi sono una struttura delicata, preziosa, fondamentale per una buona qualità della vita, che viene sottoposta a inevitabile sovraccarico quotidiano. Meritano quindi di essere oggetto di attenzione e di venir trattati con cura.

L’esistenza di reazioni riflesse a un contatto è non solo oggetto di segnalazioni attendibili da parte di medici, ma esperienza banale molto comune. Un bel bagno caldo, un buon massaggio ai piedi sono sempre seguiti da una sensazione molto piacevole e rilassante.

La riflessologia plantare tende al miglioramento in tre ambiti principali: congestione, infiammazione e tensione. L’obiettivo è quello di eliminare gradualmente, durante le sedute, queste condizioni spesso interconnesse, riuscendo a ripristinare l’equilibrio del corpo.

Vi sono alcune controindicazioni. La riflessologia plantare evita di trattare donne in gravidanza e durante il ciclo mestruale. È consigliabile effettuare il trattamento lontano dai pasti e si evita di trattare soggetti estremamente agitati o nervosi.

Quando è indicata la riflessologia plantare

La riflessologia plantare è indicata per i dolori più comuni: dal mal di schiena, al mal di testa, al fastidio alla cavità degli zigomi (seni nasali), fino ai problemi alle ginocchia.

Il massaggio riflessologico del piede è anche un ottimo strumento per smettere di fumare o per aiutarsi durante un episodio di insonnia.

Si riescono a combattere problemi quali cistiti, indigestione, cellulite, stress, crampi, artrosi e ansia.

Il Kobido (Antica Via della Bellezza) è un antico massaggio giapponese nato nel 1472 e discendente dalla branca della Anma, un antico sistema di terapie praticate inizialmente dai Samurai per ottenere la massima libertà di movimento del corpo e di equilibrio psicofisico. Il suo effetto rigenerante lo ha reso poi noto come “Massaggio dell’Eterna giovinezza”: il Kobido è infatti un massaggio mirato a ridare armonia e benessere a tutto il corpo, preservando in modo particolare la bellezza del viso, grazie all’utilizzo di tecniche di pressione, frizione, stiramento e drenaggio che consentono di ottenere un immediato effetto lifting.

Questo massaggio è adatto per ogni tipo di pelle (normale, secca, grassa o con acne), per uomini o donne di ogni età e non ha controindicazioni.

I Benefici che si ottengono dal massaggio sono i seguenti:

  • Migliora la circolazione;
  • Elimina le tossine;
  • Rigenera i tessuti attraverso la produzione di collagene ed elastina;
  • Dirada le rughe e i segni della stanchezza;
  • Agisce sulla muscolatura profonda e rende la pelle più luminosa;
  • Allevia le emicranie;
  • Attenua le tensioni alla mascella (ATM), ed è particolarmente indicato per chi usa il Byte;

Con il suo intenso effetto, questo tipo di massaggio è dunque particolarmente indicato per coloro che si trovano in forti condizioni di stress.

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